Covid-19: nulla sarà mai più come prima

COVID-19: NULLA SARA’ MAI PiU’ COME PRIMA

di Gianmarco Calore

 

Apprendiamo oggi con vivo rammarico del decesso del nostro Ispettore Superiore Sandro Colonna, in servizio presso la scuola Pol.G.A.I. di Brescia, ucciso da questo virus che, smentendo i più beoti rappresentanti della nostra politica che hanno sostenuto il contrario, non guarda in faccia a nessuno.

Da tre settimane l’Italia si ritrova proiettata in un incubo che credevamo confinato nella lontana Cina, a migliaia di chilometri da noi. Basta farsi un giro sui social di metà febbraio per fare la conta delle vignette satiriche e pregne di umorismo di bassa lega rivolte al popolo cinese, certi come eravamo che quella che era “poco più di un’influenza” si sarebbe spenta senza creare problemi.

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Foto e social: la droga del terzo millennio

Questa foto ha già fatto il giro del mondo, scatenando le reazioni più disparate e creando un imbarazzo istituzionale tra i più alti degli ultimi tempi. Il presunto assassino del vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri Mario Cerciello Rega viene immortalato in modo assai inopportuno all’interno di quella che sembra una caserma, ammanettato e bendato. C’è già chi grida al complotto, una foto troppo “perfettina” per essere un caso, con il generale Dalla Chiesa e i giudici Falcone e Borsellino sullo sfondo, senza nulla di mosso, senza nessuna sbavatura tipica di una foto mordi-e-fuggi.

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Codici identificativi sulle uniformi

Periodicamente il “problema” si ripropone.

Scrivo “problema” perché ciò che in altri Stati europei (e non solo) è una questione che nemmeno si pone, qui da noi è tutta un’altra storia; una storia che divide prima di tutto gli stessi Poliziotti, ma che tocca direttamente anche l’opinione pubblica nazionale.

Leggendo i vari articoli sull’argomento non si può ragionare prescindendo da quel settore che ancora oggi costituisce spesso un “nervo scoperto”: quello dell’ordine pubblico. Negli ultimi 15 anni la sua gestione ha fatto passi da gigante, introducendo specifiche e imprescindibili regole d’ingaggio che non toccano unicamente i ragazzi che stanno dietro quegli scudi, ma che coinvolgono in primo luogo i funzionari chiamati a pianificare il buon andamento di ogni manifestazione.

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Omicidio-suicidio

Con questo acronimo la cronaca ci ha abituati a una delle più terribili tragedie che possano colpire un essere umano e chi gli sta intorno. Se volessimo tradurlo con un termine più crudo e diretto, me ne verrebbe in mente uno solo: sterminio.

Oggi a Cisterna di Latina un Appuntato dei Carabinieri ha compiuto proprio questo: uno sterminio. Al momento in cui scriviamo, l’unica persona ancora viva è sua moglie, ricoverata in gravissime condizioni. Unica superstite di una tragedia che, se sopravviverà, è solo all’inizio: la sua famiglia (il marito e due figlie poco più che ragazzine) non c’è più.

In questo momento sui social sto leggendo le peggiori assurdità, nel più tipico stile italiano secondo il quale a calcio siamo tutti allenatori, su un circuito siamo tutti piloti. E in queste tragedie siamo tutti psichiatri. Invece no. Invece è il momento di fermarsi e – soprattutto – di rispettare la Morte. Non una parola in più su questo dramma, in omaggio alle vittime.

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I fantasmi del passato, l’ignoranza del presente

 

All’indomani dell’approvazione della c.d. “legge-Fiano” da parte della Camera c’è da restare annichiliti dal tentativo dei soliti noti di abbattere la storia. Annichiliti e spaventati, poiché sembra che tale tentativo possa anche andare in porto dopo il suo passaggio al Senato.

Queste sono pagine dedicate alla storia. Chi si appresta a leggere le parole che seguono non troverà alcuna sterile invettiva né argomentazioni populistiche, ma solo un tentativo di analisi. Storica, appunto. Inni e proclami li lasciamo ad altri.

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Questione di casta….

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Questa foto sta facendo il giro del web.

Si tratta di due “professionisti del Foro” (ogni battuta al riguardo va evitata….) immortalati in un momento di svago nel 2013. Peccato che “lei” si chiami Simona Merra, di lavoro faccia il pubblico ministero e sia l’attuale capo del “pool” che indaga sul disastro ferroviario di Corato del 12 luglio scorso; “lui” fa invece l’avvocato, si chiama Leonardo Di Cesare ed è l’attuale difensore del capostazione di Andria, indagato per disastro colposo.

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Legittima difesa: alcune considerazioni

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Sul tema di questo articolo ne abbiamo sentite tante, soprattutto in occasione dell’ultima raccolta di firme volte all’ennesimo tentativo di modifica di una normativa che solo in Italia appare schizofrenica, e il cui equilibrio della ratio normativa è tuttora pericolosamente spostato in senso iper garantista.

Tra il tanto bailamme mediatico propongo queste considerazioni estremamente sobrie fatte dal dott. Francesco Scinia, nostro Funzionario, che sull’argomento ha sempre dimostrato una preparazione tra le più complete.

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