Covid-19: nulla sarà mai più come prima

COVID-19: NULLA SARA’ MAI PiU’ COME PRIMA

di Gianmarco Calore

 

Apprendiamo oggi con vivo rammarico del decesso del nostro Ispettore Superiore Sandro Colonna, in servizio presso la scuola Pol.G.A.I. di Brescia, ucciso da questo virus che, smentendo i più beoti rappresentanti della nostra politica che hanno sostenuto il contrario, non guarda in faccia a nessuno.

Da tre settimane l’Italia si ritrova proiettata in un incubo che credevamo confinato nella lontana Cina, a migliaia di chilometri da noi. Basta farsi un giro sui social di metà febbraio per fare la conta delle vignette satiriche e pregne di umorismo di bassa lega rivolte al popolo cinese, certi come eravamo che quella che era “poco più di un’influenza” si sarebbe spenta senza creare problemi.

Ora, possiamo scrivere di tutto e dare retta a chi vogliamo, dai complottisti più sfegatati agli altrettanto sfegatati sostenitori del “rasoio di Occam”: è stato un pipistrello, è stato Trump, è stato Putin, sono stati i marziani, è stato Dio con l’avvento dell’Anticristo…. Tutte queste chiacchiere sono e restano appunto chiacchiere.

Per come la vedo io, semplicemente Madre Natura si è rotta le balle di essere maltrattata. Mi viene in mente il metodo efficacissimo che si usava un tempo con quegli animali da compagnia che si ostinavano a smerdarti casa, ignorando lettiere e giornalate sul culo: li prendevi e gli ficcavi il muso proprio in mezzo alle loro “produzioni artistiche”. Il risultato era garantito: l’animale come per magia nella lettiera ci andava perfino a dormire!

Ecco. Noi siamo come quegli animali da compagnia riottosi e refrattari alla disciplina. Le giornalate sul culo le avevamo già abbondantemente ricevute negli anni passati: tanti inutili avvisi che la Natura – vera padrona di casa – ci aveva dato. Ci aveva perfino mandato un personaggio come Greta Thunberg (figura a me antipaticissima ma che innegabilmente aveva colto nel segno) con il suo “memento mori!” e noi giù a grattarci le balle e a trincerarci dietro la solita ironia satirica di cui siamo maestri. Alle nostre continue smerdate casalinghe fatte di inquinamento, deforestazione, sovrappopolazione, urbanizzazione selvaggia la signora aveva risposto con bonarie ciabattate fatte di alluvioni, incendi devastanti, carestie, perfino con quel gigantesco sciame di locuste che ha messo in ginocchio l’economia di due continenti. Non è servito a niente. Noi, gattini impertinenti, abbiamo continuato a smerdare casa come nulla fosse, perché tanto quella padrona magari a volte un po’ burbera alla fine qualcosa nella ciotola della pappa ci metteva sempre.

Adesso la musica è cambiata. La padrona ci ha preso per il coppino e ci ha ficcato con i nostri nasi presuntuosi in mezzo ai nostri inquinanti bisogni fisiologici, facendoci scappare lontano, rintanandoci nelle nostre cucce, facendoci capire una volta per tutte chi comanda.

Improvvisamente le città si sono svuotate, in un’atmosfera lunare in cui a colpirti in faccia è il più assoluto silenzio. Ci siamo improvvisamente riscoperti gattini impauriti e tremanti al solo suono della voce di quella padrona che fino a ieri avevamo beatamente sfanculato, credendoci padroni incontrastati, un po’ come Di Caprio sulla prua del Titanic quando gridava “Sono il re del mondo!”. Solo che il Titanic alla fine affonda e Di Caprio muore.

Ci siamo riscoperti deboli, vulnerabili, impauriti: guardiamo quei pochi esseri umani che incrociano la nostra strada come potenziali untori, in modo non tanto diverso da quanto accadeva nella Milano del Manzoni. Manca solo la “caccia all’untore”, ma da questa depravata umanità mi potrei aspettare anche questo, non a colpi di roncola, ma a colpi di click sui social.

Madre Natura, padrona di casa, ha finalmente imposto la sua rigida disciplina. Tardivamente iniziamo a ubbidirle, maledicendo tra noi il perché non lo abbiamo fatto prima. Dov’è ora la nostra saccenza? Dov’è la nostra arroganza? E’ bastato quello che per la Natura è stato tutto sommato un piccolo avvertimento per farci vedere per quello che siamo in realtà: nudi, fragili, insignificanti escrementi di mosca che un colpo di spugna può ripulire in un amen.

Sarà ancora lunga la strada per ritornare alla normalità. E mi riferisco solo all’aspetto sanitario; di quello economico e sociale avremo tempo di preoccuparci in seguito. Un epidemiologo ha detto che l’emergenza sanitaria mondiale potrà considerarsi conclusa quando tutti i Paesi contagiati saranno a zero malati…. Guardate cosa sta succedendo a Bergamo, con lo stesso problema di smaltimento dei cadaveri che si aveva nel Seicento: in fondo da allora non ci siamo poi così tanto evoluti.

Ecco perché tutto non sarà mai più come prima. Se siamo intelligenti, se davvero abbiamo capito la lezione dovremo aprire una nuova era in cui i rapporti sociali, interpersonali, la nostra vita quotidiana sarà completamente diversa perché a comandare in questo pianeta che è la nostra casa non siamo noi. Ora la padrona sta facendo le pulizie di fondo, stanca delle nostre smerdate; quando avrà sistemato tutto per bene, quando avrà pareggiato i conti forse ci riammetterà ad affacciarci timidamente sull’uscio di casa, solo per allungarci la ciotola con le crocchette. Ma prima di farci tornare ad accoccolarci sul divano, a rifarci le unghie sui tappeti più belli, a rovesciare i vasi più preziosi com’eravamo abituati a fare prima ne passerà di tempo! E se questa lezione ancora non l’avremo capita, il passo successivo sarà quello di essere abbandonati in qualche autostrada.

Per la Redazione Polizianellastoria: Gianmarco Calore

Un pensiero su “Covid-19: nulla sarà mai più come prima

  1. Avevo postato un commento che non vedo, sbagliando probabilmente qualcosa nell’accesso in cui concordavo con quanto scritto da giacal ed esprimevo il mio rammarico per le troppe vittime di questo maledetto virus,molte delle quali sono morte senza nemmeno avere la possibilità di un’ultima carezza da parte dei propri cari.
    Ci sarebbero tantissime cose da approfondire riguardo questa pandemia. Prima ovviamente dobbiamo pensare a scamparla, ben consci che nulla tornerà uguale, sperando che da tutto questo ognuno di noi possa trovare spunti per riflettere su molte cose.
    Lo so che forse ora non é il momento, lo so che non si dovrebbe fare sempre la parte dei soliti italiani polemici, ma io credo che quando tutto sarà finito( spero presto ma non credo) qualcuno dovrà rispondere di una serie di cose.
    So che il principe del foro Taormina ha già presentato una denuncia presso la Procura di Roma sostenuto da molti cittadini mediante la quale in sostanza si fa riferimento al ritardo con cui sarebbero state prese le misure di contenimento. Non posso poi non pensare a ciò capitato nella mia regione ,ormai allo stremo ,riguardo ad un ospedale nella bergamasca…
    Io posso anche capire che ci troviamo di fronte ad evento straordinario e quasi, e sottolineo quasi, del tutto inaspettato; capisco anche che avere la responsabilità di gestire una situazione simile non deve essere semplice, e non voglio fare la parte di chi punta sempre il dito sulle autorità(almeno non è questo il momento, le priorità sono altre), ma non posso fare a meno di pensare che se forse le cose fossero state gestite diversamente, ora questo incubo, in termini di perdita di vite umane,sarebbe un po’ meno penoso. Rinnovo il mio ringraziamento ad operatori sanitari e della sicurezza.

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